La torre di Tanabrus

Did you miss me?

L’abisso di Satana


Pianeta impossibile

Ottavo e nono episodio della seconda stagione del Doctor Who.
Un doppio episodio che comincia bene ma poi, a mio avviso, scade enormemente.Il Dottore e Rose finiscono su una base spaziale costruita su un asteroide, scoprendo con enorme stupore che questo si trova in orbita geostazionaria intorno a un buco nero. Cosa impossibile, ma che sta accadendo… e motivo per cui questa spedizione della Torchwood Archive (si, è Torchwood il filo conduttore della stagione) è adesso sull’asteroide, intenta a cercare l’immensa fonte energetica che consente questa orbita e il canale gravitazionale che vi conduce, annullando la forza d’attrazione del buco nero.

C’è solo una piccolissima stranezza: a parte una scritta incoraggiante che dà  il benvenuto all’inferno, il posto è pieno di scritte in un linguaggio talmente antico che nemmeno il TARDIS riesce a tradurlo. Frammenti di una civiltà antichissima… ma cosa dicono?

Il tempo di incontrare la servile razza degli Ood, che impareremo a conoscere molto bene, ed ecco che la storia prende una svolta molto horror.
Un crollo nell’asteroide fa sparire una sezione della base, quella dove era parcheggiato il TARDIS, costringendo quindi Rose e il Dottore a rimanere lì, sull’asteroide, senza speranza di tornare in giro per il tempo. Non che a Rose dispiaccia troppo stabilirsi da qualche parte col Dottore, anzi…

Poi Toby, che studiava il linguaggio antico, si ritrova ricoperto di simboli, sente voci minacciose predire la morte di tutti e viene posseduto. Nel frattempo, compaiono immagini del diavolo nei monitor (quando nessuno li guarda) e i messaggi del computer (o sul cellulare di Rose) riportano frasi minacciose relative alla Bestia.

L’apice si ottiene quando la trivellazione dell’asteroide giunge a termine, e il Dottore assieme a Ida si cala fino al centro della roccia, a caccia di questo enorme mistero. Mentre i due sono davanti ai resti di un’antica civiltà e di fronte a un pozzo senza fondo, intrappolati in quella caverna dopo che l’ascensore si è disintegrato, e condannati a una lenta morte per asfissia, sulla base Rose non può perdere tempo a piangere la sorte del Dottore visto che gli Ood sono posseduti a loro volta e attaccano gli umani.
Credendo che Toby sia ormai libero dalla possessione, la stupidissima bionda lo salva dalla fucilazione e lo porta con loro.

Il Dottore trova nel frattempo la Bestia incatenata dall’alba dei tempi in questo posto, condannata all’eterna prigionia visto che un’eventuale distruzione della prigione la farebbe precipitare nel buco nero (perché allora non uccidere subito un nemico tanto potente? Che controindicazioni ci sarebbero?), e capisce che si tratta solo di un involucro potente, rabbioso e privo di intelligenza. La mente della Bestia si è spostata altrove… in Toby, che ora sta venendo portato a casa dagli altri astronauti (che hanno dovuto sedare Rose per portarla in salvo, visto che non voleva abbandonare il Dottore intrappolato e irraggiungibile).

Lo scadere dell’episodio risiede nella natura del nemico (ok l’archetipo del male, ma i riferimenti biblici sono un po’ troppo marcati, via!), la morte di Toby (Rose distrugge il vetro del razzo e gli toglie la cintura di sicurezza facendolo sfrecciare nel vuoto… va bene. Ma non è un aereo, porca paletta! Il vetro rotto non implica il risucchio degli oggetti, ma anche dell’aria. Spacchi il vetro, trattieni il fiato per qualche secondo, poi muori. Non hai il tempo di resistere al risucchio e poi attivare un fantomatico vetro di emergenza. Sopratutto se tutti gli altri sono colti alla sprovvista) e il TARDIS.
Che come un bravo cagnolino aspetta il Dottore accanto all’abisso. Deus ex-machina di proporzioni inaudite.

Abbastanza deludente, tra i peggiori della stagione per quanto mi riguarda.

27 aprile 2014 - Posted by | Doctor Who | , , , , , , , , ,

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