La torre di Tanabrus

Did you miss me?

La spada della verità – libro quarto

Autore: Terry Goodkind
Editore: Fanucci
Pagine: 720
Prezzo: €11,90

Trama

Dopo un periodo di calma apparente durante il quale tutto sembra andare per il meglio, Jagang, il tiranno dei sogni dell’Ordine Imperiale, creduto morto nell’esplosione del Palazzo dei Profeti di Tanimura, torna a farsi vivo in maniera eclatante, invocando una profezia antica di millenni che egli stesso ha scoperto tra le rovine di una città. Tale profezia verrà annunciata da un evento naturale spaventoso che porterà scompiglio tra le popolazioni, ma che sarà solo un semplice preludio alla vera minaccia, della quale Richard e Kahlan sono le vittime predestinate.
A causa della grande epidemia che devasta il paese uccidendo migliaia di persone innocenti, lord Rahl e la Madre Depositaria visitano il misterioso Tempio dei Venti, in cui è nascosta da tremila anni la magia che è alla base del disastro. Si unisce a loro un uomo che si dichiara fratello di Richard, un guaritore di grande talento. Di fronte al tempio, la profezia della luna rossa sembra avverarsi, e Kahlan scoprirà che per entrare dovrà compiere proprio l’azione che disprezza piú di ogni altra: tradire il suo amato.

Risalita

Sarà che l’ho letto febbricitante, ma benchè siamo certo lontani dal livello dei primi due volumi questo libro mi pare abbastanza meglio del precedente.
Ormai siamo in piena “guerra di logoramento” tra Richard Rahl Jagang: finora hanno avuto gioco facile nel vincere le loro battaglie, uno sconfiggendo con la magia per due volte il padre impedendogli di evocare il Guardiano e l’altro sfruttando la magia altrui per costruirsi l’Impero. Ma ora si ritrovano entrambi coinvolti in una guerra che appare lunga e faticosa, niente a che vedere con le guerre lampo viste finora.
Jagang rimane sempre sullo sfondo, senza comparire in prima persona, ma i suoi emissari (e il suo impossessarsi di essi) bastano e avanzano, visto che scatenano la peste nelle terre centrali.
Una peste scatenata magicamente grazie a un artefatto trafugato da un luogo appartenente al passato delle Terre e dei maghi.
Richard deve così tornare a immergersi nelle atmosfere della guerra di tremila anni addietro per trovare il Tempio dei Venti e fermare l’epidemia prima che uccida tutta la popolazione del suo impero.
Ci sta, logica come mossa da parte del tiranno e abbastanza interessante (ho già detto che mi piace moltissimo il background delle Terre, vero?).
Nathan ci sguazza come se fosse nato per queste cose, mentre le Mord-Sith che fanno da guardie personali di Richard e Kahlan assumono sempre più spessore.

Lato negativo: solo il punto centrale di tutto…

Ciò che comincia ad essere insopportabile è l’eterno “si-no” cui siamo costretti ad assistere ad opera degli impotenti Richard e Kahlan.
Va bene le prime volte, ma ora che addirittura la profezia con doppio vincolo invocata per sterminare popolazioni ed uccidere Richard richieda come ulteriore requisito che la coppia sposi altre persone (scelte dagli spiriti, peraltro) sfocia nel ridicolo.
E se Defran Rahl può avere un suo perchè, per quanto sia abbastanza scontato il suo ruolo, Nadine è completamente irreale.
Passi l’essere una puttanona, passi l’essere un’erborista, passi anche l’aver vissuto in un villaggio, magari vicino ai boschi, e quindi vedere diversamente l’autorità. Ma cavolo, ti ritrovi in una reggia grande come mezzo villaggio, scopri che Richard è Imperatore e che la Madre Depositaria nonchè Regina di due nazioni delle Terre Centrali e grande detentrice di potere magico è sua promessa sposa; ci sono tre sadiche assatanate che li seguono e che se provi a toccarli o a intrometterti ti squartano.
E malgrado tutto ciò, con te umile paesana ospitata per pietà dalla Corona, battibecchi con la Regina per il cuore di Richard, stuzzicandola e provocandola di continuo come tra comari di paese? Va bene tenerla vicina per capire la sua utilità, ma a quel punto resta vicina incatenata nelle segrete…

… e la Sindrome del Pelatone

Zedd. Teoricamente è il più grande mago vivente, anche se forse se la gioca con Nathan vista la sua maggiore esperienza. Comunque siamo su livelli enormi.
Ecco, Zedd è dal primo libro che sbava all’idea di insegnare la magia al nipote.
Ora siamo al quarto libro, e dalla fine del primo libro si sono incontrati solo ora, visto che ha seguito fino ad adesso Ann per le Terre, invece di tornare al Mastio.
Sa che Richard è attaccato da ogni parte; sa che può superare gli schermi del Mastio; sa che è affamato di conoscenza.
E malgrado ciò non corre da lui a insegnargli… perchè?
Per me è la sindrome del Pelatone, ovvero la sindrome Xavier: oltre ad esserci -nel vivo dell’azione- un personaggio potente ed esperto (cosa che Richard e Kahlan non sono, almeno per la magia… funziona quando gli va a lei, non quando loro la vogliono), potrebbe dare esperienza a Richard. Che allora diventerebbe imbattibile.
Un po’ il motivo per cui Charles Xavier ha il suo codice morale che gli impedisce di cambiare la mente dell’umanità per farle accettare i mutanti, e appena possibile viene messo fuori causa mandandolo nello spazio, o facendolo quasi-morire, o quant altro.
Personaggi troppo potenti spaventano.
Ok, ma allora forse non era il caso di pensarci prima, Terry? 😦

Giudizio finale

Comunque è scritto bene e si lascia leggere agevolmente (sempre che non abbiate 38 e passa di febbre e degli occhi rossi che a muoverli imprecano in D’Hariano Alto), c’è anche una morte illustre e un paio di colpi di scena che colpiscono poco, ma vabbè…
Meglio del precedente, e spero peggio del seguente.
Spero anche che, essendo finalmente sposati i due innamoratini, ora la smettano di attirare su di sè ogni genere di calamità tendente a separarli e pensino finalmente a guerreggiare, che è ciò che vuole la gente.

Voto: 3/5

11 dicembre 2008 Posted by | Goodkind Terry | , , , , , , , , | Lascia un commento